mercoledì 12 aprile 2017

Progresso-regresso

Il progresso porta al regresso. Non ci credono ma è vero. Non ci credono perché se si va avanti non si può tornare indietro, ma l'andare avanti in questo senso potrebbe anche un pò spiegare quello che Einstein ha sempre asserito, cioè che il tempo non va avanti o indietro, che questa è solo la nostra sensazione e che in realtà il tempo è tutto lì. Dove? Non saprei ma è lì. Mettiamo che il tempo sia una linea retta e infinita: ok, allora il progresso nascerebbe dal regresso passato e lasciato indietro. Siccome prima o poi tutto cambia anche il progresso dovrà cambiare. E cosa diventerà secondo voi? Ci può essere un'altra forma di progresso? No, le forme sono sempre e solo due. Il progresso porta un cambiamento che all'inizio piace molto ma che col tempo darà voce a quel pensiero che dice " Si stava meglio quando si stava peggio". Il progresso sarà ottimale fino a quando rientrerà nei limiti, ma non appena li supererà ci scontreremo con metodi scomodi, con eccessivi cambiamenti che portano per forza di cose perfezioni che a lungo andare diventano il loro opposto, ovvero imperfezioni. E le imperfezioni saranno sempre di più, le cose dapprima giuste o convenienti diventeranno sbagliate o scomode e questo procurerà il cambiamento del progresso, la sua eco, ossia il moto retrogrado del tempo. Il regresso. Perché tra una cosa e l'altra esiste sempre un centro caotico dove si forma la nuova faccia delle cose che si trasformano. Per cui da questo si può capire ciò che Einstein spiegava, il moto retrogrado non è letteralmente retrogrado ma è un ritorno verso se stessi, D'altra parte questo succede anche (e, direi, in primis!) nella vita eterna, che non significa vivere molte vite ma la stessa con i suoi miliardi e miliardi di moti retrogradi e moti diretti, progressi e regressi. Uscire dal tema a volte è comodo per chi scrive, perché quelle uscite sono un pò come degli appunti che si vorrebbero echeggiare all'unisono. Io sono un pò uscita dal tema proprio perché volevo farlo, perché il progresso ci sta portando verso il suo stesso cambiamento, verso il ritorno a se stesso, proprio come succede agli uomini (o meglio, alle anime). Guardate come una parola piccola come "progresso" può aprire varchi infiniti. Questo è il progresso. Un tempo non sarebbe stato così. Ma verrà il momento in cui tutto ciò che oggi chiamiamo progresso ci danneggerà, è una cosa naturale, deve succedere. Probabilmente sta già succedendo e non poco. Ma è normale. E' come parlare della vita umana: si nasce, si cresce, si muore. Senza la morte non si avrebbe ritorno, non si avrebbe cambiamento, non si avrebbe la parte opposta. E senza tutto ciò non esisteremmo noi né progressi e regressi, andate e ritorni, luce e oscurità, uomo e donna, maschile e femminile, Nulla. 
E poi ci sono progressi e progressi, alcuni che vanno più lenti, altri che nascono adesso, altri ancora che stanno un bel pezzo avanti. La vita è fatta di infiniti pezzetti di cose che devono fare, andare, tornare, senza fermarsi mai.
Dio non è religione, Dio è scienza.

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